Alba questa notte si congeda.
Dalla sua casa, dalle sue certezze.
Dai suoi amori, dai suoi personaggi, dalle sue invenzioni.
Alba aspetta l'alba da sola.
Non è mai facile cambiare casa, città, vita.
Cosa ci si porta dietro.
Cosa si lascia.
Sembra sempre tutto definitivo.
Ma è così vero che poi "nessuno torna indietro”
In valigia tutti i libri con cui si è dialogato. Tutte le scelte, le paure, i desideri, le lotte, le contraddizioni. La valigia è pesante. La valigia di alcune donne lo è anche di più. La valigia di Alba si porta dietro il peso di tanta Storia del nostro paese.
Alba chi? Alba de Cespedes. Chi? Scrittrice, poetessa, giornalista, traduttrice, drammaturga, sceneggiatrice cinematografica. Femminista. Partigiana. Meno male che la critica l'ha dimenticata per lungo tempo. Come si svaluta il peso di una donna che decide di scrivere contro tutto e tutti? Riducendo le sue parole a mero romanzo rosa. Meno male che l'hanno dimenticata per un po’, così adesso può tornare luminosa, e noi possiamo riamare le sue parole come fossero nuove.
Usciamo come da una vita subacquea. Un lungo e remoto periodo nel quale ogni energia intellettuale ha dovuto operare in zona d’aria condizionata, a prezzo di rientramenti, deviazioni, mutilazioni. […] Ma ci sembra venuto, adesso, il momento di ritrovarsi, unirsi, riallacciarsi insieme a un balcone sul mondo, sorretti da quella solidarietà di patimento che è ancora stimolo di conoscenza, di esperienza, di sopravvivenza. Si tratta insomma di ricollegarsi al cerchio universale.
Alba de Cespedes scriveva dopo la guerra queste parole che sembrano dirette a noi. La sua breve speranza. Il motivo per raccontarla.